Strumenti essenziali, che il medico specialista di terapia del dolore deve usare nel porre la diagnosi e stabilire un piano di trattamento sono costituiti da:
Precisa storia del paziente, che comprende:
- la descrizione dei sintomi attuali
- le malattie trattate in passato
- eventuali trattamenti miniinvasivi antidolore praticati
- eventuali allergie medicamentose (p.es. a mezzi di contrasto a base di iodio) o reazioni avverse a sostanze iniettate
- la tendenza a crisi vaso-vagali con diminuzione delle pulsazioni e discesa della pressione sanguigna
- i medicamenti assunti specialmente antiaggreganti e anticoagulanti
- la presenza di un pace-maker
Esame clinico-neurologico approfondito
Valutazione della documentazione radiologica (radiogrammi convenzionali, TAC, risonanza magnetica o altro)
Per l’ottenimento di questi dati non facciamo uso di formulari prestampati
Qualora gli strumenti diagnostici precedentemente elencati non siano sufficienti ad identificare il generatore dei dolori lamentati dal paziente si procede a BLOCCHI DIAGNOSTICI SELETTIVI.
Il dolore, che interessa la colonna vertebrale ha molte origini.
Molto spesso la storia della/del paziente, l’esame clinico e la documentazione radiologica non possono fornire gli elementi sufficienti per sapere quali strutture siano responsabili dei dolori lamentati. In questi casi è necessario procedere a misure diagnostiche più approfondite.
Gli stimoli dolorosi provenienti dalla colonna vertebrale passano attraverso le radici spinali. L’infiltrazione di piccole quantità di anestetico locale vicino ad esse li può selettivamente bloccare, riducendo fortemente o abolendo totalmente il dolore durante un tempo, che corrisponde alla durata dell’effetto biologico dell’anestetico locale usato.
Questa procedura si chiama blocco diagnostico selettivo (BD). L’anestetico locale da noi usato è a corta durata. La sua infiltrazione è preceduta dalla somministrazione di una piccola quantità di mezzo di contrasto (inferiore al millilitro), che permette di visualizzare il nervo ed evitare, che l’anestetico locale venga iniettato in un vaso sanguigno anche molto piccolo. La procedura viene eseguita sotto controllo radioscopico ed é praticamente indolore.
Se il dolore lamentato diminuisce fortemente (almeno della metà) durante le due ore seguenti la procedura, il BD viene considerato positivo.